L'ASSOCIAZIONE DEI CACCIATORI E DEI PESCATORI SPORTIVI INTERAGRO, denominata di seguito AVPS INTERAGRO, è una persona giuridica non governativa, di diritto provato, apolitica con patrimonio proprio, che gestisce in base al contratto, una superficie di 22782 ha, superficie che rappresenta la superficie amministrata tramite 2 fondi di caccia:
AVPS INTERAGRO ha come scopo la conservazione della biodiversità e la protezione della fauna di interesse cinegetico e relativo alla piscicoltura e anche degli ambienti naturali di sviluppo di questa tramite caccia e/o pesca ricreativo -sportiva praticate in modo durevole, come forme di riposo attivo e di passatempo.
Romania è un paese con una grande biodiversità e con una percentuale alta di ecosistemi naturali interi. Qui si trova la più grande superficie di foresta naturale di Europa e sul loro territorio ci sono vari colori di migrazione. Il livello alto della diversità degli ecosistemi e la localizzazione geografica nell'ampia diversità floristica e faunistica, rappresentata da oltre 3500 specie di piante e in più da 30.000 specie di animali.
AVPS INTERAGRO è affiliata all'Associazione Generale dei Cacciatori e dei Pescatori Sportivi di Romania. A.G.V.P.S. di Romania è stata riconosciuta e istituzionalizzata, attraverso il tempo, tramite la legge.
Gli inizi dell'organizzazione dei cacciatori di Romania, in associazioni locali da caccia, sono nella seconda metà del XIX secolo. La prima società autentica da caccia è stata registrata in Romania, a Bucarest, nell'anno 1870. È seguita poi la costituzione di altre società locali da caccia, a seconda delle preoccupazioni europee nell'area, da quel periodo. Tra le nuove società da caccia formate, menzioniamo solo „Uniunea Vânătorilor din Braşov" (L'unione dei Cacciatori di Brasov) e „Societatea pentru Ocrotirea Vânatului din Bucovina" (La società per la protezione della caccia di Bucovina), entrambi fondate nello stesso anno, 1883.
L'ultima volta, tramite i provvedimenti della Legge del fondo cinegetico e della protezione della caccia nr. 103/1996, occasione con la quale sono stati elencati gli attributi che ha avuto e che ha per quello che riguarda la rappresentazione delle organizzazioni di caccia al livello nazionale e internazionale. Inoltre, A.G.V.P.S. di Romania ha ricevuto, tramite i provvedimenti della stessa legge, il diritto di adattare il proprio Statuto ai provvedimenti di questa, senza alcuna censura da parte dello stato, quello che ha significato, senza dubbio, un riconoscimento aperto dei suoi meriti fino allora. In più, A.G.V.P.S. di Romania è stata riconosciuta un'altra volta, tramite la Decisione del Governo nr. 259/22.02.2001, come essendo di utilità pubblica.
In piano internazionale, A.G.V.P.S. di Romania è rimasto con continuità, dall'anno 1931, membra nel Consiglio Internazionale della Caccia e della Protezione della Caccia (C.I.C.) e, dall'anno 1954, membra nella Confederazione Internazionale di Pesca Sportiva (C.I.P.S.). Dall'anno 2000, A.G.V.P.S. di Romania è diventata membra, con diritti ampi, e nella Federazione delle Associazioni di Cacciatori dalla Comunità Europea (F.A.C.E.), essendo tramite le prime, se non la prima organizzazione non governativa di Romania accettata in una struttura U.E.
In ROMANIA , la caccia è un'attività consapevole tramite la quale si sfrutta in modo durevole una risorsa naturale rinnovabile. Così, viene inseguita la manutenzione di un equilibrio tra le specie di caccia predatore e quelle di caccia plantivor e anche tra le specie di caccia in generale e l'ambiente di vita di questi. Questo concetto si è imposto siccome l'equilibrio attuale di natura non è più un equilibrio naturale nel vero senso della parola, ma un equilibrio mantenuto in uno stato di relativa stabilità tramite l'intervento saggio, motivato ecologicamente ed economicamente, del fattore CACCIATORE.
A.V.P.S. Interagro segue in permanenza l'evoluzione delle popolazioni di caccia dal punto di vista quantitativo e qualitativo e rispetta le quote annuali di caccia che sono differenziate per le specie di caccia sedentario sui sessi, classi di età e categorie di qualità, seguendo il mantenimento in permanenza di alcuni effetti ottimi di caccia, correttamente strutturate di modo che beneficiano di quote di caccia più grandi, nelle condizioni di alcuni pregiudizi più piccoli prodotti dalla caccia dell'ambiente agricolo e/o forestale di vita.
La caccia può essere vista come un esempio degno da seguire nella materia della protezione della natura, i cacciatori tramite il loro pragmatismo perfetto, si sono messi da soli ostacoli nella pratica della caccia, limiti chiari nel tempo e nello spazio, di modo che non mettano in pericolo, in alcun modo, la durabilità dell'attività.
Sono stati, inoltre, i primi che hanno osservato e hanno preso posizione contro il danneggiamento dell'habitat della caccia, intendendo innanzitutto che la protezione della caccia, senza una protezione adeguata degli habitat , rimane una semplice utopia. Così come rimane utopica anche la teoria della protezione totale di alcune specie di caccia o della caccia in certe arie protette, senza una motivazione convinta dell'interesse per una tale protezione.
Per ogni stagione annuale di caccia vengono stabiliti i termini di caccia sulle specie da caccia con regolazioni riguardanti le restrizioni che si possono imporre secondo l'evoluzione delle specie di caccia e dello stato degli habitat naturali di questi.
Attraverso la storia della caccia moderna, da dopo la costituzione delle associazioni di cacciatori in Europa, sono stati iniziati, a partire della seconda metà del XIX secolo, tramite atti normativi con carattere di legge, certe restrizioni nella pratica della caccia di alcune specie di interesse cinegetico, soprattutto nei periodi di crescita della progenie di questi.
I primi che hanno constatato gli effettivi di alcuni dalle specie di caccia e i primi che hanno autoimposto restrizioni nella caccia di questi sono stati i cacciatori. Anche se la diminuzione degli effettivi nella causa non si doveva in alcun caso a loro ma in modo categorico alla degradazione degli habitat naturali, come seguito al progresso dell'agricoltura e al sacrificio delle foreste dagli interessi economici, loro hanno inteso imporre tali restrizioni, nella speranza del raddrizzamento della situazione e, in modo implicito, della durabilità della caccia. In via della modernizzazione dell'agricoltura e dell'estensione degli sfruttamenti forestali, da una parte e dell'inquinamento più e più accentuato dell'ambiente, dall'altra parte, sono state necessarie le misure di protezione delle specie di interesse per la caccia più accentuati, però essendo in genere ragionevoli, loro sono stati accettati dalla gran parte dei cacciatori.
Nuovamente, dopo l'entrata della Romania in UE, le restrizioni sono state imposte anche tramite direttive europee, che hanno carattere di leggi internazionali obbligatorio da rispettare, di natura di rassicurare un'applicazione simile alle regole in tutti gli stati membri. Una dalle interdizioni imposte, tramite le direttive Habitat e Uccelli, è l'interdizione della caccia degli uccelli nei periodi di riproduzione e in quelli di migrazioni verso i posti di creazione dei nidi.
A partire da tali interdizioni, nella legge nazionale riguardante la caccia e la protezione del fondo cinegetico nr. 407/2006, con le modifiche e aggiunte ulteriori, sono stati previste brevi stagioni di caccia di molti specie di interesse di caccia, in paragone con i periodi anteriori, quando la Romania non era membra dell'U.E.